martedì 13 marzo 2012

inediti dal vivo

cara sally,
torno a scriverti in un giorno di inaspettata libertà pomeridiana.

quando fai un lavoro come il mio, precario, in nero, sostanzialmente 'finto'... è un attimo che ti dicano "oggi niente, ma giovedì sì" (lezione di pianoforte del bimbo saltata).

è un periodo abbastanza felice, se escludiamo la solita insoddisfazione legata ad un lavoro 'vero' difficile da trovare con conseguente mancanza di soldi. per fortuna mi sono trovato un fidanzato nella stessa situazione, no?

ma non ti scrivo per lamentarmi, non mi piace... sto ascoltando l'ultimo disco dei decemberists, uscito oggi, il doppio live we all raise our voices to the air, e penso a quanto avrei voluto parlarne di più qua sul blog, ma soprattutto mi parte una riflessione: un disco live di solito non contiene inediti, ma non è altro che un 'riciclo', un rifacimento di cose già ascoltate, già provate, parole già dette e canzoni imparate a memoria. ma è anche altro... rifare qualcosa secondo me rappresenta una riscoperta, in tutto. in questo caso le canzoni, in altri casi rivedere un film, o rileggere un libro, o rivedere qualcuno che non vedevi da tanto tempo. per quanto 'familiare', la sensazione somiglia parecchio a quella che circonda la novità: gli stessi dubbi, le stesse aspettative, le stesse conclusioni. e quindi alla fine cosa sono le nostre esperienze? un cerchio continuo in cui il numero delle persone, per quanto esse varino, resta sostanzialmente lo stesso... la "capienza" delle nostre vite è limitata (in un'accezione positiva): se entra qualcuno di nuovo, qualcuno di vecchio prima o poi è destinato a uscire. non tengo il conto, non parlo per assoluto, però questa è un po' la mia visione.


così, tanto per scrivere...

alla prossima alzata di voci!

p

1 commento:

Trufete ha detto...

Dici? Non so, io non la vedo così. È vero che la gente così come entra può uscire dalle nostre vite. Ma non perchè qualcuno "occupi" il loro posto. Almeno io non funziono così. Chi esce dalla mia vita non lo fa per sbaglio, lo fa invece perchè è così voluto da qualcuna delle due parti. E quando questa parte sono io me ne assumo le responsabilità e mi do' tutte le risposte possibili alle questioni che riguardano, principalmente, i perchè di questa scelta.

Credo invece che dopo un'adolescenza/giovinezza piena di nuove conoscenze, amicizie e socialità arriva un periodo in cui cerchi altri tipi di stimoli dagli altri, più sofisticati forse, o più preziosi, che non tutti sono in grado di offrirti.

È qui che comincia la prima scrematura per poi renderti conto che, tranne alcune benedette eccezioni, quelli che rimangono sono quelli che spesso ti stanno accanto dall'inizio dei tempi.